InFinityStretch™

Ancora prima di iniziare a danzare avevo una grande passione per la “spaccata” facevo Karate, non amavo il combattimento ma ero bravissimo nei Kata (una coreografia di movimenti di arti marziali) e amavo fare la spaccata sulle famose due sedie … ero l’unico che riusciva a stare qualche minuto ma solo in sagittale destra.

Tutti pensavano fossi un mito, super elastico, e anche io devo ammettere, mi sentivo un po come Jean-Claude Van Damme, ma quando iniziai a fare danza capii che ero una vera e propria cozza!

Un maestro di danza, a cui devo tantissimo, purtroppo però mi limitò dicendomi: “Antonio, questa è la tua apertura e questa sarà sempre”. Avevo 17 anni.

Per fortuna nella stessa scuola c’era mia cugina Angela che mi disse: Non è vero, basta che fai Stretching!

Esistono tanti metodi per migliorare l’apertura ma la cosa più importate è capire che siete voi padroni di voi stessi!

Capire che Il corpo è vostro e capire cosa fa bene a voi.

Le mie amiche del Centro Studi Teatro Carcano di Milano erano tutte molto flessibili, la più elastica Svetlana, dalla Bulgaria, mi raccontava di tutte le torture e ore che passava a fare stretching.
Ho sempre ammirato molto Svetlana e devo dire che la mia apertura migliorò ma … Svetlana aveva una lassità legamentosa che le permetteva di andare oltre ogni limite ed io non riuscivo a fare una spaccata frontale neanche a pagarla.

Ancora oggi vedo tanti ragazzi e ragazze che come me non sono elastici come Svetlana ma che hanno passione e meritano di poter danzare ma soprattutto di migliorare le loro potenzialità.

Le mie spaccate arrivarono dopo un infortunio. Facendo lezione di passo a due mi feci male alla schiena e iniziai a fare Pilates. Il Pilates è oggi una delle tecniche più conosciute di ginnastica. Il signor Pilates non inventò il Pilates ma una tecnica chiamata “Contrology”, con dei principi che mi hanno insegnato tanto.

Sono riuscito recuperare la schiena, sbloccarla, e a capire che il lavoro che dovevo fare, per migliorare le mia apertura, era di riscaldamento e potenziamento controllato.

In questi ultimi anni la mia vita è sempre più frenetica, viaggi, aerei, hotel, periodo di grande lavoro fisico alternati a periodi di grande lavoro al computer e così il mio corpo ha iniziato a sentirsi sempre più “cozza”.

Da qui l’esigenza di trovare un modo per rimanere in allenamento, un oggetto che mi aiutasse a mantenermi in forma e rimanere flessibile. Ho provato alcuni attrezzi, tutti molto validi, ma nessuno faceva al caso mio.

Per caso e per fortuna ho visto il mio collega Daniel Giel al Sal Anthony Movement Salon di New York allenarsi con una stoffa… un giorno incominciai a giocarci e trovai infinite possibilità di potenziamento e di Stretching, c’era solo un problema: la stoffa non riusciva a starmi dietro, non persi tempo ed il giorno dopo incominciai le mie ricerche per trovare il miglior tessuto che potesse fare al caso mio.

Sono passati alcuni anni da quel giorno, ho cercato in tutti i paesi in cui sono stato provando tantissimi materiali ma senza alcun risultato, poi però, come accade spesso, la soluzione era dietro l’angolo. Non ho mai trovato una fascia elastica che mi potesse soddisfare: il trucco stava su come usarla.

Oggi l’InFinityStretch™ è un marchio registrato, una realtà e un metodo che si evolve ogni giorno perché le possibilità sono infinite cosi come sono infinite le tue possibilità!